Gente di Male

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Tomel

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Italian

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Dovrei lasciare perdere, non sono il tipo adatto
Ho perso l'olfatto a forza di inseguire il profumo del tuo smalto
Sarà che mi rendo conto di essere distratto
Mi distruggo poi mi accascio nel tuo cuore in un anfratto
Sarà che sono troppo astratto
Sono come l'ansia dell'esame in attesa del ripasso
Ma ora fammi trasformare in uno straccio
Poi se vuoi puoi strofinarmi come fai con il mio ghiaccio
Freddo come un iceberg in attesa di un abbraccio
Disperato come un vietcong in cerca del suo braccio
Mi hai detto che l'amore è inaspettato
Come ritrovarsi in tasca il corpo del reato
Ti entra in casa come sbirri mentre tagli il prato
Ti senti interrogato dal tuo animo ubriaco
Sul verbale ci hanno scritto che nessuno ti ha mai odiato
Se fossi tornata non mi avresti trovato
Ma nel mio sangue scorre ferro ed uno strano solfato
Che mi tiene incatenato a un sentimento del passato
Mi sento attratto a tratti della tua persona
Attriti che prima tritano la mia paura poi si uniscono trovando la cura
Cosa resta di noi in quella via buia
Con il cane che abbaia
Seduti sulla spiaggia
Con la rabbia che mi monta per la sabbia nella scarpa
Il mare che spumeggia, la marea che si abbassa
Ricordo quella barca che affonda, la bandiera che sbanda
L'equipaggio chiede aiuto mentre imbarcano acqua
Il nostro amore esposto al vento si allontana rispondendo alla domanda
Siamo marinai in una barca di pesci
Son diventato pescatore quando m'hai detto cresci
Esci fai del male alle persone care, non ti giudicare
Guarda come dista il mare se non vedi la fine
Non ti devi distaccare dal tuo lieto fine
Non ti devi ricordare quelle bandierine
Gioca con le bamboline e non dimenticarti... che si vive per soffrire
Ma se potessi non morire e poi restare a galla
Dissi al mare impietosito "la mia barca ora traballa"
Con una pacca sulla spalla disse l'uomo è un'animale
E senza vento che mi guida
Nemmeno io saprei come tornare a riva
Stranamente il mare senza onde mi trascina a fondo
Non ho tempo di pensare a questo errore senza
Catalogare il mio destino poi averne coscienza
Fu così che a riva ritornava la mia assenza
La salsedine di mare e la disobbedienza
Al quel Dio seduto al molo che ora piange e il suono
Si sparge all'orizzonte sul tramonto un tuono
Tenta invano a consolare quella donna e il suo vestito svolazzante
Ha perso l'uomo in mare ma troverò la mia scusante
Le lacrime sul viso bagnano le guance
Colpa del sorriso, del sale, del vento che sale
Colpa del marito che non sa tornare
Ora bagna le sue piante con lo sguardo fisso
Ricordando suo marito dopo tanto tempo
Una mano sulla spalla la consola e dice senza articolare
"Sai...l'amore e il vento hanno lo stesso passo svelto"
Ora capisco cosa intese il mare
Lasciandomi affogare dentro al mio destino
A chi le chiese quale fosse la sua forza e forse
Il suo segreto per riuscire a non guardarsi indietro
Lei rispondeva ci si abitua a tutto
Alla mancanza, all'impotenza e al lutto
Poi quando cambia tutto... devi cambiare rotta
Ha visto all'orizzonte come l'abitudine e l'audacia
Si creino improvvisamente sotto gli alberi di acacia
Quando il pianto disperato cede il posto all'amarezza
Poi basta una carezza
Eternità nell'indugiare... speranza di poter cambiare

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