Cronache dal prossimo diluvio

Andrea Santori

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Andrea Santori


7:07

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Dicono che Giuda non si piacque neanche un po'
Quando quel mattino si guardò allo specchio
Mentre lo guardavano e ridevano
I suoi angeli custodi a galla sotto il suo soffitto
Però la smisero di colpo appena videro
Quello strano bagliore aumentare 
La stanza che bruciava, e lui che uscendo si voltò
Li guardò, sorrise... e chiuse a chiave

"Però, che strano" si dissero "Giuda, il Grande Artista
Proprio lui che non ha mai cercato un alibi
Proprio lui che veste tutti i giorni a festa
Anche i suoi incubi più fragili
Guardalo adesso giù davanti a Maddalena
Com' è ossequioso e ruffiano quel suo inchino
Le dice "Dammi un po' della tua rabbia color ghiaccio
Con cui poter vestire il mio furore da bambino"

Ma nella sua lavanderia a gettoni, Maddalena
Passa il tempo a imprecare e maledire
Un playboy straccione che col suo sorriso triste
Un bel giorno la convinse a farsi lobotomizzare
"E' ormai da tanto" gli risponde "che non rido e che non piango
E la mia rabbia adesso è solo un' abitudine
Colpi sparati a casaccio
Inghiottiti e digeriti dalle nuvole"

E Salomè, sette veli, cento anelli
Importati dalle verdi terre d' Africa
Salomè aspirante
"Miss cinquantatreesima stella d' America"
Sogna di essere cucita, incollata
O meglio ancora, crocifissa alla bandiera
Per adessolezioni di sorriso dal balcone
Ammanettata alla ringhiera

E vede Giuda arrivare, gli punta il suo fucile urlando
"Fermo dove sei, non fare un passo
So quello che vuoi ma non ho niente
Che sia della tua taglia, che possa starti addosso
Ho mille storie d' amore e di altri crimini
E di altri mille visti e stravisti miracoli
Ma voglio prima sapere, tu, chi sei, voglio vedere
La più bella maschera che hai!"
E il pomeriggio passa lento
Giuda e Salomè distesi sopra un pavimento
C'è qualcuno che lo chiama ancora amore
E qualcun' altro invece, solo passatempo
All' improvviso Giuda si alza e, con un ghigno sul volto
"Ora lo sai chi sono o chi sarò
Ecco lo specchio,guardati, sei tu
La più bella maschera che ho!"

E Salomè si riveste silenziosa
E già il suo sguardo s'allontana, vola verso la collina
"Lassù stasera ci sarà la processione" dice
"Vai lì e domanda aiuto al grande Salomone
Pare abbia vinto a poker contro il Padreterno
E dentro il suo pugno malfermo adesso regge il mondo intero
E' un megalomane, si sente onnipotente
E, sfortunatamente, onnipotente lo è davvero"

E fra rose, spine, polvere e fango lenta sfila
La Processione di Mezzo Inverno
Giuda osserva il lungo fiume di candele
Mentre il Grande Salomone, lì vicino, non la smette di parlare
"Vedi" gli dice "è una questione
Di ritmi e di reazioni e di come guardi il tempo
Quella che vedi non è una processione
Ma una grande corsa a passo lento!"

Soltanto Sebastiano sta seduto in disparte
Gli occhi rovesciati ad uncinar la luna
Il corpo decorato da decine di ferite
Ed in bocca un dolcissimo sapore di eroina
Fa strani cenni alle vergini in colonna
Che di rimando ridono mostrandogli la lingua
Indicandogli la vedova di Lazzaro, più in là
Che continua a blaterar d' amore e a ciancicar cingomma

E il canto del gallo, il sole alto
La processione finalmente taglia il suo traguardo
Tutti si guardano l' un l' altro con sgomento
Lo stesso volto, vincitore e vinto
Soldati, generali, prigionieri e disertori
Sullo stesso treno per lo stesso fronte
Gli innamorati che si scambiano l' identica promessa
Sia che sia per sempre che per una notte

"E' solo nebbia su nebbia" grida Giuda
"Un orizzonte largo senza entrata e senza uscita
Io cerco un muro dove aprire o dove chiudere per sempre
Una porta, una finestra, una ferita!"
Poi dice "guardami" rivolto a Salomone
"Io sono quello che ha cambiato il mondo con un bacio
E se tu sei davvero quello che si dice, avanti, su
Fammi vedere di cosa sei capace"

E il buio scende pesante come un maglio
E un vento forte e gelido comincia ad ululare
I pellegrini accecati dalla polvere
Che cadono in ginocchio, le bestemmie, le preghiere
Le risa isteriche, i mea culpa, gli alleluja
Con gli occhi che rifuggono il cielo dal terrore
Le nubi sono immensi blocchi di cemento
Appesi per un filo ad un oceano di catrame

E in lontananza due figure
Sedute ad osservare soddisfatte e divertite
"E questo non è che l' inizio" dice fiero Salomone
"Il preludio al gran finale!"
Giuda butta gli occhi al cielo, fa un sorriso
Sotto quella notte che gli scende lenta addosso
Leggera e gelida come neve nera
Come una tempesta di piume nero inchiostro
Leggera e gelida come neve nera
Come una tempesta di piume nero inchiostro

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Written by: Andrea Santori

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