Loot (feat. NS1)

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Italian

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Le guardie non mi hanno raggiunto, non c’è scontro, bruciano i blocchi
Mi guardo le spalle al punto che se mi volto incrocio i miei occhi
Sono qui e manco ci credo, più sorpreso nel trovarmi
Che nel fare tutto questo, ma del resto “one man army”
La mia voce è santità, un sussurro tra i rintocchi
La mia pace è come un furto, un sorriso tra i lingotti
E non mi sento più le gambe, come avessi agli arti rotti
Con i gomiti al bancone, quanto ho perso in quelle notti
E lo ripeto sempre più spesso, adesso che impugno quest’ arma
Non ho mai voluto questo, non ho cercato nient’ altro che calma
E' un futuro duro e denso, io detesto questo karma
Meno penso in questo senso, più poi penso che mi manca, no
Non sento più niente, niente, manco il richiamo, manco il richiamo
Dal mio pianeta non sono mai stato così lontano, lontano
Lei ha sfiorato le mie corde, io l’ho pregata di rendermi umano
Ma il sogno non dura e per quanto si voli appena svegli precipitiamo
Andiamo giù, giù, giù, giù, giù precipitiamo
Andiamo giù, giù, giù, giù, giù precipitiamo
Andiamo giù, giù, giù, giù, giù precipitiamo
Giù, giù, precipitiamo, giù, giù, precipitiamo
Andiamo giù, giù, giù, giù, giù precipitiamo
Andiamo giù, giù, giù, giù, giù precipitiamo
Andiamo giù, giù, giù, giù, giù precipitiamo
Giù, giù, precipitiamo, giù, giù, precipitiamo
Più morto che vivo, più muoio più scrivo
Più mordo più mi sento vivo, come un vampiro, come un vampiro
Come vivessi nell’ ombra, come se fossi cattivo
Verrò alla luce più avanti come un ricordo tardivo, come un vampiro
Io queste basi le stermino quasi, e poi sembrano un campo minato
E questi non sembrano capi se poi mi salutano a capo chinato
Ipocrisia e successo, ipocrisia e potere
I falliti adesso fanno dell’ ipocrisia un dovere
Il tuo appello suona greve come offese sopra il marmo
Questo mondo non ha fede: non ha chiese quest’ asfalto
Sono trappole in attesa, funi tese con l’inganno
Ma ho giurato su me stesso che non dimenticheranno
Fin dal mio primo disco, fin da quando registro
Ero a terra quando ho visto, perciò attesta quanto ti sto
Rivelando, non esisto, da un passato che non piace
Faccio un testo, resta in pace, mando un bacio, Montecristo
Andiamo giù, giù, giù, giù, giù precipitiamo
Andiamo giù, giù, giù, giù, giù precipitiamo
Andiamo giù, giù, giù, giù, giù precipitiamo
Giù, giù, precipitiamo, giù, giù, precipitiamo
Andiamo giù, giù, giù, giù, giù precipitiamo
Andiamo giù, giù, giù, giù, giù precipitiamo
Andiamo giù, giù, giù, giù, giù precipitiamo
Giù, giù, precipitiamo, giù, giù, precipitiamo
Vorrei trascinarti nel lerciume come hai fatto te
Fioriresti come me all’ ombra delle dune ?
Non ho cure, ma ho più sogni che paure, grazie a che ?
Le fratture han fatto scure delle sfumature del mio rap
E a volte capita che avverta come una cavità, e sento
L’ intera massa di questa mia cassa toracica che si divarica al centro, a tempo
Fa perno sul resto del’ anima perché quest’ odio si carica lento,
Innesca risposte meccaniche come se avessi una carica dentro
E se esplodo che ti frega, non si prega per tali azioni
Perché un’ emozione ti piega e non si spiega nelle canzoni
Resta da farsi, non c’è catarsi, niente più grazie, né assoluzioni, niente
E il mondo banchetta sopra una colonna di morti e di buone intenzioni, amen
Tempeste in mare aperto è il destino di Calibano
Si arresta il tempo, e tremo, se cammino col cuore in mano
E con la destra scrivo che uccido perché ti amo
Ne ho la testa : il Jean-Baptiste Grenouille del rap italiano

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