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Ad altre fetide carcasse del persuaso Lascio oceani di ondeggiare decomposto Lungo flutti dai conati sanguinanti E correnti d' infezione ostica, rigonfia e pulsante Sia sferzante la mia caduta nel dissuaso Schianti il cranio a questa arte senza posto Su la battigia delle muffe scricchiolanti Tra stoiche febbri circolari di morte stagnante Avanti presto c'è da figliare col ciarpame Questo a monito per gli adepti dello scarto A voi il carnaio masturbato da voi padri A voi la grazia di rigurgitare il tetro Io piango l' onde tra le pustole e il carcame Non la diarrea che voi chiamate parto Io sono il niente che alla veglia di voi madri Masticava le sue sbornie con il vetro Concupiscente sciabordare d'acque e sperma Tonfa, scuoti a prora questo marcio mare Squarcia il grembo tua matrice, tua carena Tuo scandaglio d'ossa e peste, nervi e melma Spezza. Guasta. Infetta. infetta fino al sale Ogni fiotto, ogni forma, ogni piena To other fetid hulks of persuaded I leave oceans of swaying decomposed Along billows of bleeding retch In stubborn, swollen and pulsating infection currents Let my fall in the deterrent be lashing Crash the skull of this art without a place On the shoreline of creaking molds Among stoic circular fevers of stagnant death Go ahead! There is to calve with rubbish This as a warning to adepts of waste To you the slaughter masturbated by you fathers To you the grace to regurgitate the gloomy I cry the waves between the pustules and the carcass Not the diarrhea you call birth I am the nothing that at the wake of you, mothers Chewed his fuddle with glass Lustful lapping of water and sperm Rumble, shake this rotten sea bow Rips the womb your matrix, your hull Your fathoming of bones and plague, nerves and slime Split. Spoil. Infects. Infected up to salt Every stream, every shape, every flood